Fontana di Trevi
- by Superadmin Vida
- 30 ott 2019
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La fontana più famosa di Roma e dell’Italia, e probabilmente del mondo, è la Fontana di Trevi inaugurata il 22 maggio del 1762. Scenografica e maestosa, con il rumore dell’acqua che si confonde con il vociare dei turisti, intenti a lanciare la famosa “monetina del ritorno a Roma”.
La fontana inaugurata nel 19 a. C. e ideata da M. V. Agrippa, è l’unico esemplare degli antichi acquedotti romani, l’Acqua Vergine, rimasto sempre funzionante dal tempo di Augusto fino ai nostri giorni. Il suo nome si deve probabilmente alla presenza dell’incrocio di tre strade o al triplice sbocco dell’acqua.
Già nel 1453 papa Nicolò V diede il via al restauro dell’acquedotto seguendo i progetti di Leon Battista Alberti e Bernardo Rossellini. Il nome di Acqua Vergine è legato ad una leggenda: una fanciulla (virgo) avrebbe indicato il luogo delle sorgenti ai soldati. Gli architetti realizzarono un prospetto della fontana impreziosito da un’iscrizione con stemmi del pontefice e del popolo romano sotto la quale l’acqua, emessa da tre getti, si raccoglieva in un bacino rettangolare.
Nel 1640 papa Urbano VIII Barberini decise che la fontana doveva cambiare orientamento e affidò il progetto al Bernini, che mise in opera un nuovo basamento con una vasca davanti in cui si incontrano tre bocche d’acqua. Nel 1732 papa Clemente XII Corsini organizza un concorso: il papa predilige il progetto dell’architetto Salvi, perché più monumentale e che rispetta il retrostante palazzo Poli. L’architetto Salvi vi lavora dal 1732 fino al 1752, anno della sua morte, affiancato dal suo amico Vanvitelli.
La parte centrale della facciata di Fontana di Trevi si sviluppa come un arco di trionfo, con una profonda nicchia con a lato colonne corinzie e al centro una grande composizione. Emerge la maestosa statua di Oceano che è alla guida di un cocchio a forma di grande conchiglia, trainato da due cavalli marini alati, uno rabbioso e l’altro pacifico, condotti da un tritone giovane e da uno maturo che simbolizzano le diverse caratteristiche della natura e delle età dell’uomo. Ai lati della nicchia ci sono le statue della Salubrità e dell’Abbondanza di Della Valle, i rilievi che ritraggono la Vergine che mostra la sorgente ai soldati opera di Grossi, e Agrippa che acconsente alla costruzione dell’acquedotto di Bergondi. Ci sono pio quattro grandi statue del 173: a partire da sinistra, l’Abbondanza dei frutti di Corsini, la Fertilità dei campi di Ludovisi, i Doni dell’autunno di Queirolo e l’Amenità dei prati di Pincellotti.